I
giochi di carte fanno parte della vita dell'uomo da più di mille anni, questo significa che essi hanno assunto da tempo un definito ruolo sociale tanto da essere una componente addirittura scontata della nostra società. Come altre attività ludiche, i giochi di carte sono stati nel tempo anche fonte di ispirazione delle arti creative dell'uomo divenendo spunto per pittori, scrittori, musicisti.
Nella musica troviamo molte citazioni legate alle carte ma raramente esse ne sono corpo creativo centrale, cosa che succede ad esempio con gli sport, con cui le carte condividono il ruolo, al contempo ludico e formativo. Probabilmente questo è legato alla popolarità del gioco di carte, esse sono infatti utilizzabili da tutti a dispetto delle caratteristiche fisiche o dalla estrazione sociale, lo sport al contrario, mantiene una componente elitaria ed in qualche modo epica, che esalta lo spirito non solo di chi lo pratica ma anche l'occhio dell'osservatore, che viene mosso da passioni forti. Per questo la poetica delle canzoni si sposa perfettamente con la narrazione dello sport (Es. la leva calcistica del '68 – De Gregori, Il bandito ed il campione – De Gregori, Bartali – Conte, E' Gol – Bennato, Nuvolari – Dalla, Il giocatore di biliardo – Branduardi, etc. etc...).
Le carte da gioco però mantengono in maniera assoluta la supremazia delle simbologie, esse hanno compenetrato la nostra vita a più livelli e sono assunte come allegorie della vita stessa. Per questo, sebbene non abbiano una storia di narrativa musicale in se, le troviamo spesso come citazione all'interno di contesti comportamentali ( “...i tuoi 4 Assi, bada bene di un colore solo...” Rimmel – De Gregori ).
La simbologia delle
carte da gioco viene così innalzata a lettura della vita e diviene pietra di paragone immediata e fruibile a tutti specialmente quando avviene il parallelismo con il rischio e l'imponderabilità del futuro oppure quando si avvicinano le problematiche dell'amore.
Abbiamo quindi donne fatali paragonate alle regine delle carte (Regina di Cuori –
Litfiba, Donna di Picche – Little Tony) o uomini che giocano con la vita (The Joker – Steve Miller Band).
Se queste simbologie sono valide in maniera trasversale per tutta la musica è ovvio che esistano generi musicali che in modo più marcato si avvicinano per motivi diversi alle carte da gioco.
Primo tra tutti il genere country rock americano che ha in comune con il
Poker Sportivo la sua culla di origine (Texas) ed anche quelle figure maledettamente romantiche che gravitano intorno a questo mondo (per citarne alcuni The Dealer - John Martyn, Della and the Dealer - Hoyt Axton e la celeberrima The Gambler – Kenny Roger).
Se il country è il genere che più degli altri ha interiorizzato la varia umanità che gravita intorno al gioco di carte, sicuramente il rock più duro è quello che invece si appropria dello spirito ribelle che è insito nelle carte stesse (che non a caso fin dai propri esordi prima del mille venivano visti in modo malevolo dalla chiesa e dal potere).
Abbiamo quindi molti casi di ispirazione del rock nelle carte da gioco come simboli (Showdown – Pendulum, House of Cards – Mandina Lake, un altro The Gambler, stavolta per mano dei Whitesnake.) ma forse il caso più importante è quello dei Motorhead che hanno fatto della carta asso di picche (the Ace of Spade) un vessillo alla vita ribelle del rocker.
Altro caso da citare è quello dei The Clash, probabilmente primo caso di canzone interamente creata sul gioco di carte, il loro “l'inganno delle carte” (The Cards' Cheat) è una mirabile allegoria alla vita ed alla guerra.
In tempi più recenti il
Poker Sportivo ha sdoganato questo gioco di carte come maledetto e lo ha posto nell'olimpo dei passatempi innalzandone il valore sociale. Questo processo non poteva non riflettersi nella musica divenendo un terreno creativo anche per il pop.
Se i primi tentativi non hanno avuto eco alcuno nella realtà musicale contemporanea (Showdown – Britney Spears, All-in – Lifehouse) occorre invece focalizzare la nostra attenzione ad un vero fenomeno musicale attuale:
Lady Gaga. Colei che attualmente viene additata come nuova regina della dance e del pop ha spopolato ed iniziato la sua carriera con la canzone Pokerface, in cui sottolinea la necessità di avere in amore la stessa impassibile faccia del giocatore di carte di Poker Texas hold'em. Il fenomeno è stato talmente grande che una nota ditta organizzatrice di tornei di poker texano ha finanziato la realizzazione del secondo video di questa canzone, quello che poi è diventato il video ufficiale che ha spopolato nelle televisioni e su internet.
Il successo economico e di pubblico di Pokerface ha spianato la strada ad un buon nugolo di piccoli musicisti attirati dall'idea di un facile modo di fare soldi. è proprio il miraggio dei soldi tipico del poker sportivo e dei suoi tornei a Las Vegas ad attirare la creatività dei rapper che in tempi recentissimi non hanno lesinato creazioni musicali in merito ai giochi di carte (ne sono esempio sia gli Outkast che il rapper Royal Flush, i Black Eyed Peas ed anche la recente e discutibile All-in di Grouch & Eligh).
Una ultima curiosità sul rapporto tra giochi di carte e musica è che il termine tecnico più citato è Showdown, titolo di almeno quattro canzoni note (tra cui una bellissima della Electric Light Orchestra) e di un concept album di Copeland, Collins e Crey che contiene tra l'altro una canzone di nome Blackjack.
Anche se non altrettanto rappresentati come il poker nella scena musicale, giochi di carte online che trovate su ludopoli – come il
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